mercoledì 31 dicembre 2008

Io, Monica.

Che giornata del cazzo. Prendo la metro e un cretino mi rompe le palle fino a Termini, una mandria di boy scout mugghianti che andavano a San Pietro da Papa Giuseppa riempie il treno di puzza d'ascelle assortite e occhiate libidinose, poi arrivo davanti al negozio e mi accorgo di non aver preso le chiavi. Un té dal principe dei puttanieri, accompagnato da tutti i luoghi comuni sulle turiste e tutte quelle che s'è scopato e finalmente arriva Glauco. Cotto come un'anguilla dopo l'ennesima notte insonne.
Poi in fornitura, dal fonditore, mia madre che svalvola come sempre perché non mi faccio sentire, Roberta e i suoi problemi col Raoul Gardini dei poveri, il pensiero fisso di Claudio e della nostra storia... per tutto il giorno ho sognato casa. E temuto il ritorno.
Riprendo la metro. Sono le sette e un quarto, normalmente a quest'ora lo avrei trovato al bar di Luciano, quello davanti la metro. Ho i brividi.
Me la sto facendo sotto. E' il primo giorno che lo lascio solo da quando è uscito dall'ospedale. Vorrei fidarmi ma so che l'alcool è tra i più infidi dei demoni. 
Esco dalla fermata di Furio Camillo e dò un'occhiata al cellulare. Nè una chiamata né un messaggio. Non è da lui, vero è che prima del macello gli avevo fatto capire che non può subissarmi di sms solo perché ha tempo e li può spedire gratis, io lavoro e non posso smettere ogni due-tre per leggere tutte le stupidaggini che gli vengono in mente, eccheccazzo. 
Quasi davanti casa vedo SoSoggy, la gattina grigia della nostra vicina Luz, che mi corre incontro miagolando e disegnando una serie di "otto sdraiati" girandomi in mezzo alle gambe. La gatta e l'infinito. Che tesoro, è proprio la gatta che tutti vorrebbero avere.
La prendo in braccio e mentre scendo i gradini del vialetto si irrigidisce, soffia verso il vuoto e schizza via dalle mie braccia. Il sole è tramontato ma la luce rimane, continuo a camminare ma non mi sembra ci sia motivo per un simile comportamento. Sono strani i gatti.
Mentre apro il cancello mi accorgo che sotto il gazebo c'è qualcuno. Chiudo e mi avvicino, rendendomi conto che quello di spalle, col capoccione sulle braccia incrociate sul tavolo, è Claudio. Maledetto. Sta così perché ha bevuto come una merda, ne sono sicura. E chi è quella vicino a lui? Dio dio dio, adesso lo ammazzo.
"Claudio...?"
"Monica! Non ti ho sentita entrare, ero in bagno... ma insomma, che mi dici?"
Alle mie spalle appare Eleonora. Le voglio bene ma non provasse a fare la simpatica in questa situazione o faccio fuori anche lei! Un'altra pazza, ma perché, perché?
"Ha bevuto?"
"..."
Non riesco a smettere di tremare. Guarda come sta, mannaggia il padreterno! E' ubriaco marcio, maledetto... e chi cazzo è 'sta troia?!?
"Chi è questa?"
"Claudia, una mia amica. Anche lei ha, come dire, un pò esagerato..."
"E' uscito da meno di dieci giorni, gesù cristo! Eleono', ma pure tu!!!"
"E io che c'entro? Come se gli potessi far cambiare idea quando decide una cosa!"
"Claudio? Claudio! Ma che, dorme come un sasso. Le', vieni qua e aiutami a portarlo dentro. Aspetta, aspetta, ma si è pure pisciato sotto...?"
No, no, no, non è vero. Non può essere, no. Respira, sono sicura, certo che respira. Mi avvicino ma anche se il suo viso è rilassato, lo capisco subito. E' morto. Claudio è morto.
"CLAUDIOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!"
Impazzisco. Prendo una sedia e la distruggo contro una delle gambe del gazebo, vorrei ammazzare con le mie mani questo stronzo maledetto che m'ha tradito, mi hai lasciato nel modo più infame, bastardo, ma prima voglio far fare a questa zoccola la tua stessa fine. Mi avvento su di lei ma le gambe mi cedono e le braccia non rispondono. Prima di svenire vedo accanto a loro un uomo vestito come l'ispettore Maigret, in bianco e nero contro il colore dei fiori del giardino.

lunedì 22 dicembre 2008

Buongiorno.
Il racconto continuerebbe, o meglio, vorrei continuare a scriverlo ma da un paio di mesi si sono fatte più frequenti le irruzioni del noto impiccione universale, con una conseguente impossibilità temporale e umorale che mi ha costretto a un'interruzione forzata.
Non avrò ferie nataline per cui non potrò approfittare di vecchiette caffeinoimani e momenti di tranquillità, ormai peraltro definitivamente latitante e forsanche salpata per pianeti maggiormente consoni alla nullafacenza.
Ho rubato questo momento all'impegno di tenere la testa al di fuori del flusso melmoso in cui mi ritrovo immerso da un pò di tempo per dire al mondo e soprattutto a quei pazzarelli che leggono i miei sproloqui che mia madre ha superato un intervento del cazzissimo, e ne è uscita ancora in possesso della gamba di cui avevano minacciato l'amputazione e notevolmente alleggerita dall'asportazione di una sacca nemetica che avrebbe voluto continuare a rubarle gli ultimi anni di vita.
Fortunati i fededotati. La mia ostilità per l'Onnipresente TeleBabby non cala né accenna a cedere, anzi, mi salva dal gettare la spugna e divenire l'ennesimo tossico dell'oppio dei popoli. 
Ringrazio chi cammina con me e chi condivide pene e gioie della vita con occhi cerchiati e stanchi, cuori pesanti e anime salve. Chi c'è stato resta. Chi non ce l'ha fatta potrà riprovarci. Nessuno ci può impedire di risorgere.
Each Dawn, The Rebirth Of The Fallen.
Ora più che mai.
Luigia, mio sangue, supererai anche questa.

Tuo, Claudio.

lunedì 10 novembre 2008

L'attacco di angina deflagra come Piedigrotta. Cerco di rimanere calmo, di respirare piano ma sento il cuore che mi si sta squarciando, c'è un avvoltoio che me lo strappa a brani tenendomi inchiodato con i suoi artigli, sono già una carogna, cibo per i vermi. Sempre vermi. Cerco con gli occhi le mie amiche ma Claudia sta dormendo come una bambina e la mia adorata Eleonora non so dove sia finita. Non ho fiato per fare uscir la voce e non riesco a camminare, stramazzo a terra e striscio fino al gazebo in preda a una sofferenza atroce e crudele. Con un ultimo barlume di volontà mi isso sulla sedia accanto a Claudia e là mi accascio aspettando la fine.
Cosa pensa un uomo che sta per morire? E' vero che tutta la sua vita gli passa davanti agli occhi? 
In preda alla paura e al dolore più devastante mai provato, l'unica cosa a cui riesco a pensare mi spacca il cuore in quattro facendomi più male dell'angina stessa. L'assurda conferma che tra me e Monica è finita. 
Se prima avrei fatto di tutto per cercare di non perderla, adesso più nulla posso. Che schifo la morte.
Il dolore all'improvviso cessa. Sbarro gli occhi e riprendo a respirare con l'affanno di un uomo salvato dalle acque, ringrazio ogni atomo di ossigeno che ridà vita al mio essere e penso che sono stato troppo fortunato, è un segno, stavolta davvero la faccio finita con l'alcool-
"Claudio...?"
E' Monica.
Vedo la scena con i suoi occhi. Sto dormendo con la testa sul tavolo, accanto a Claudia nelle mie stesse condizioni, ma col capino reclinato da una parte. Mentre ci si avvicina, Eleonora entra in giardino e vedendo la scena, le si gela il sangue.
"Monica! Non ti ho sentita entrare, ero in bagno... ma insomma, che mi dici?"
"Ha bevuto?"
"..."
Mi si avvicina e mi guarda. Non capisco perché vedo me stesso attraverso i suoi occhi, ma tremo come una foglia.
"Chi è questa?"
"Claudia, una mia amica. Anche lei ha, come dire, un pò esagerato..."
"E' uscito da meno di dieci giorni, gesù cristo! Eleono', ma pure tu!!!"
"E io che c'entro? Come se gli potesse far cambiare idea quando decide una cosa!"
"Claudio? Claudio! Ma che, dorme come un sasso. Le', vieni qua e aiutami a portarlo dentro. Aspetta, aspetta, ma si è pure pisciato sotto...?"
E qui Monica cade nell'orrido baratro della consapevolezza. Come in un film, tutto il mondo le gira intorno e la telecamera si ferma su un primopiano del suo viso con gli occhi sgranati e la bocca aperta.
"CLAUDIOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Giacchettone mi mette la mano su una spalla. Pinolo se ne resta in disparte, sta piangendo.
"Andiamo via. Ormai il dolore di questo piano d'esistenza non ti riguarda più."
"Ma ce la farà ad andare avanti senza di me?"
"E' una donna forte."
"Le mancherò...?"
E' Pinolo a rispondere.
"Come un padre, come un figlio e un fratello. Come un braccio o una gamba. Come il più amato degli amanti. Ma supererà il senso di vuoto e la perdita che reca il lutto. 'La vita vuole vivere'"
Dinanzi a miei occhi Monica distrugge il gazebo a sediate, involontariamente fa cadere Claudia ed Eleonora capisce che è in coma etilico. La mia furiosa erinni tenta di strappargliela dalle mani con tutta la forza che ha in corpo, costringendo la giovane strega a immobilizzarla con un Nodo Letargico.
"Andiamo, uomonimo."
Capelli neri, occhi verdi, minigonna nera e pazzesco stacco di gambe. Anche su questo piano rimane una sventola incredibile.
"Sei morta anche tu?"
"No, rimarrò in coma finché avrai bisogno di me. Te lo avevo promesso, e io non mi rimangio mai la parola."
"Meglio."
"Meglio?"
"Ooooooh, finalmente un morto allegro!"
Fisso Pinolo e scuoto la testa.
"Dove andiamo?"
"Prima di tutto alla riunione giù al Pozzo. Ti si chiariranno un bel pò di cose, vedrai."
Il mio amico immaginario sorride sincero. Giacchettone ci precede, ogni tanto getta uno sguardo verso di noi, è pesante il suo incedere.
"Norma. Cazzo, e Norma?"
"Non avrà problemi a fare a meno di te, tranquillo, a lei basta la tua donna."
"Io già sento la sua mancanza."
"Davvero? Sappi allora che noi non siamo i tuoi unici compagni di viaggio. Forza, prima arriviamo, prima saprai quel che c'è da sapere."
Da morto, al di là del mio cancello sono passato nell'aldilà. E ora capisco il senso della parola. Ora sono esattamente dall'altra parte.

giovedì 30 ottobre 2008

Il teletubby cambia canale e sulla sua pancia appare:

SENSAZIONALE! NON PERDETE IL PROSSIMO POST! LA MORTE DI CLAUDIO: SE NE ANDRA' DAVVERO ALL'ALTRO MONDO O IL SACRO VERME LO SALVERA'?

Sbatto gli occhi e Dio e James Brown scompaiono. Non riesco a seguire Eleonora che parla, parla, continua a sproloquiare sulle varie credenze legate all'anno 2012, l'avvento dell'Era Dell'Acquario, la tanto attesa apertura della ghiandola pineale, il ritorno del cervello bicamerale con l'arrivo sulla terra del nuovo Manu che aprirà il prossimo manvantara. Ormai sono perso sulla mia zattera in questo mare di insensibilità, alla deriva verso un orizzonte d'inedia che è matrimonio dell'inettitudine e del lassismo vitale, disperato per aver calpestato e rinunciato a quella salvezza che pur non meritando m'era stata donata, e non piango, ho finito le lacrime, sono finite in questo oceano fatto di sale e tutto il male ancora a venire. L'ignoto. Quello che non so è quello che non c'è. Non sono e non sarò il vostro agnello sacrificale, né salvatore né vittima, solo un corpo morto in balia del nulla, prono allo zero, pronto allo schianto, un haiku di dolore e bottiglie nascoste tra petali di rosa. Tre righe di sofferenza, la linea dell'orizzonte e ciò che è sotto e non sarà mai sopra. Quanto più in basso, tanto più in basso. Il cerchio si chiude, non fa quadrato attorno a me, l'anello infinito si stringe in tutta la sua bellezza di corone di spine. 
"Shiva will dance for us, Siddharta will walk with us. We are gonna isolate the germ in desire". Ma a Nataraja non piace la mia musica e Siddharta da tempo ha il piede dell'atleta e la sua vicinanza è divenuta insopportabile. In quanto al desiderio, il suo più che un germe è un gusano rojo in calore, quindi basta, grazie, non ce la faccio più. 
Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del corpo stesso. Archime', ma sai quanto gliene frega a un corpo morto?

martedì 21 ottobre 2008

Il cancello si spalanca e James Brown fa il suo ingresso in spaccata gridando "Aaaaaaaaaaauuuuuhh!!! I feeeeeeel gooooood!". 
Non solo non mi è mai piaciuta la sua musica ma non ho mai sopportato la sua immagine e tutto quel mitizzare la sua vita, a cominciare dall'essere una Sex Machine, sai quanto me ne frega, per me ci puoi pure schiacciare le noci co' quel coso. Ma lo guardo bene e mi rendo conto che è Sai Baba.
"Cazzo, Dio!"
"Prima cosa sciacquati la bocca quando parli col signore Dio tuo e ama il tuo prossimo, soprattutto la tua prossima, come te stesso. Razza di cafone ignorante maleducato i ragazzi d'oggi tutti uguali non come ai miei tempi ah! Imbecille, io non sono Dio, è lui."
Alle sue spalle, un Teletubby con la pancia sintonizzata su un documentario di Super Quark sulla sindone. 
"Buongiorno a tutti! Ciao Claudio, quanto tempo!"
"Signore, veramente ci siamo visti mica tanto tempo fa, si ricorda, mi ha tagliato la gola travestito da Sai Baba..."
"Ah già, quando ti ho sgozzato per tirar fuori quel cretino di Zebediel dalle tue corde vocali. Ce l'ho ancora in quel posto caldo e accogliente, ti ricordi? Non sai quanto smadonna! Uh, scusa, Maria, sai, è l'euforia."
"Per cosa?"
"Ma per te, Claudiuccio caro del creatore! Prima di parlare di cose serie, dov'è dov'è dov'è la topolona bianca?"
"Eccomi. Buongiorno Dio, tuttapposto?"
Norma si avvicina mesta con la coda in mezzo alle zampe, manco si fosse mangiata la torta di Nonna Papera appena messa sul davanzale.
"Cosa c'è, bruuutta buuulla tuuutta citruuulla, non sei contenta di vedere il tuo Grande Amico?"
"Certo, certo, ma sono davvero triste per quello che sta succedendo."
"E dai, piccola, mi fai la sentimentale proprio sul più bello? Cos'è, non ti ricordi di tutte le botte che ti ha dato da piccola? O di quando ti metteva la museruola e ti legava al termosifone solo perché gli avevi distrutto qualcosa dentro casa? O, a proposito, di quella volta che gli hai divelto le tubature dal muro proprio perché volevi staccarti dal calorifero e saltare dalla finestra? Allora non saresti stata tanto triste!"
"Sì, è vero, ma è pur sempre il mio padrone."
"Che palle, voi cani. E beh, qualche errore dovevo pur farlo..."
"Scusate, ma di che cavolo state parlando? Mi sembra evidente che la cosa mi riguardi, non potreste essere più chiari?"
"Hai ragione, hai ragione, saremo chiarissimi: Claudio, stai per morire."

domenica 12 ottobre 2008

I battiti rallentano, il panico molla la morsa sui nervi e lo stupore dei sensi torna a cullarmi. Ma non mi calmo. Lui non è più dinanzi a me ma mi sembra di sentire ancora le sue parole far tremare l'universo.


"Con la mia vita"... lo sapevo che saremmo arrivati qui. E questo stordimento è davvero il testamento, anzi, l'epitaffio sulla tomba della mia astinenza.
"Mentre bevevo ho ingoiato il verme e non me ne sono accorto, giusto?"
"Giusto"
"E mi sono addormentato perché partendo dall'interno ha cominciato ad allargare la mia coscienza, e affinché tale illuminazione non mi sopraffacesse mi ha messo in stand-by?"
"Claudio, sai benissimo che ti addormenti ogni volta che bevi troppo!"
"Vero, Le', troppo vero. Ma quando l'ho mandato giù si è manifestato il Signore di Arrakis, non dirmi che non c'è un collegamento? Ho l'impressione che almeno alcuni degli ultimi eventi si stiano chiarendo."
"Non si stanno chiarendo, ne stai comprendendo il senso. Tieni presente che talvolta vengono considerati metatron e altre invece avatar del divino. Certo, l'idea del Dio Verme rasenta la blasfemia, ma non sai quanto grande sia la loro considerazione nell'universo."
Se dio è un verme, il paradiso è una mela. Chissà se il bruco di Alice e il vermone alieno hanno qualche legame di parentela. Magari nel narghilé si fumava proprio la Spezia... sto delirando, sono felice e rido ma Pinolo, Maggi Mario e Giac mi guardano con un'espressione preoccupata, si scambiano occhiate tra loro e si toccano gli indici con i pollici.
Eleonora vuole continuare a spiegarmi come ha fatto l'Aurea Masnada a rimanere nella nostra dimensione senza mai essere individuata, io ne ho le palle piene e guardo Claudia implorante, possibile che non capisca, anche se poi nemmeno io so che pensare, so' 'sti cazzo di brividi che non mi fanno capire niente, aiuto aiuto aiuto, non ce la faccio.
Cerco di buttare lì una battuta ma il cuore riprende a pestare sul doppio pedale, cerco di tenere a bada il dolore, comincio a respirare moooolto lentamente e la fisso di nuovo. E' ubriaca, ha gli occhi languidi, è bellissima. Sembra sempre più lontana. Non si accorge di nulla. L'ombra nera è riapparsa, è dietro Mario, ma ora è una nuvola, la mia nuvola nera. La nuvola in cui si annida L'Orda D'Oro.

sabato 4 ottobre 2008

Nel giardino del mago e nell'orto dell'orco ho passato mattine a catalogare momenti, preziosi incontri e straordinarie epifanie. 
Salamandre, tritoni, lucertole e ramarri popolavano i luoghi delle mie esplorazioni. Rane, adorabili girini e inquietanti rospi silenti dividevano con me l'ombra del salice presso l'umida pozza. 
Era il lento tempo dell'apprendimento, scandito da fatica, sorrisi e grandi spaventi.
Paura? A volte, più spesso sorprese incomprensibili velate di mistero.
Le incursioni del reale, quel terribile tornare alla vita di tutti i giorni, questo preoccupava di più la mia giovane mente impegnata nella ricerca e alla scoperta di quel mondo nascosto nel quale i grandi cercavano di impedirmi di camminare. 
Eppure proprio in quel territorio proibito trovai il mio sentiero, illuminato dal sole e chiarissimo, il percorso che mi avrebbe portato alla comprensione della menzogna finale, del capolavoro di Loki, ovvero l'inganno della separazione, la falsa concezione della divisione dettata da un'ingannevole elaborazione dell'analisi definitiva. 
Siamo atomi e ancor meno, particelle subatomiche e il loro dubbio, più piccoli del pensiero non formulato e quindi anche per questo il nulla che ci avvolge.
Siamo l'azione stessa del creare, pervasi di quell'energia che crea un cerchio perfetto con l'inizio e la fine. Punti in una circonferenza in muta adorazione di quel centro così lontano e senza il quale non esisteremmo. Ma punto a sua volta, dall'esistenza indissolubilmente legata alla nostra presenza.
Mio padre era il bosco, mia madre la terra. Mio padre ora riposa nella terra e mia madre vaga spensierata in quel bosco. 

So qual è la verità ma non l'accetto. Mi dispiace, non ce la faccio. Perdonatemi, non c'è pace nel mio cuore, non ancora. Ancora non voglio.

domenica 28 settembre 2008

Il cuore va a mille come la cassa degli Hate Eternal. Il mio purusha è Derek Roddy che invece di cantare suona la batteria come se avesse pippato. Alla faccia della "lieve tachicardia". Cerco di rallentare i battiti ma il muscolo cardiaco è involontario, e se continua così, involontariamente mi farà morire.
La paura mi dà un improvviso lampo di lucidità. Sono ubriaco marcio ma per la prima volta capisco che questo E' il mio mondo, la mia realtà, e per quanto parallela possa essere, è QUI che vivo. La separazione tra i livelli è saltata e mi ritrovo proprio nel mezzo, in questa dimensione in cui per capire che sta succedendo qualcosa di terrificante e si scateneranno forze che porteranno la devastazione in tutti i piani di realtà, ho bisogno di sentire parlare la mia cana, parlare con una Occhiuta Rana, ascoltare i cori di un leprechaun e le gatte della mia vicina seduto sotto il gazebo con Eleonora, Claudia e i miei amici immaginari. Sembra l'ora del té di Lewis Carroll! E mentre penso che preferirei essere in un romanzo di Jonathan Carroll, l'ultimo baluardo di resistenza alla follia cede e crolla come le mura di Gerico. E come Gericault mi ritrovo sulla zattera della Medusa, dove la mia Musa ha cercato di mettermi in salvo ma solo mi ritrovo nel bel mezzo dell'ignoto, senza sicurezze né difese in un imperscrutabile mare di segreti che non avrò abbastanza tempo per scoprire. 
Il colpo di grazia dell'Insania mi scuote con la possenza degli infrasuoni del Verme Tuonante delle sabbie di Arrakis. Ha la voce di Freccia Nera degli Inumani, l'intero universo viene investito dall'ondata delle inarrestabili frequenze emesse dallo Shai Hulud. 
Il bambino Krishna si gira nel sonno e sogna di dormire. Mentre dorme, un'ombra nera lo spaventa. Oniricamente apre gli occhi per scacciare con la coscienza il moto di paura che lo ha disturbato durante il riposo. Con un soffio l'allontana ed essa si palesa come il male disincarnato. Con un sorriso il bimbo annichilisce la minaccia. Ma in sogno non si riaddormenta e la paura non cessa. Il bambino Krishna si risveglia alle grida e le lacrime dell'impaurito e sognato sé stesso, che lo fanno piangere e i suoi singhiozzi diffondono la paura nell'universo intero.
Mi risveglio al suono del mio nome.
"Claudio!"
Spalanco gli occhi e me lo ritrovo davanti. Lo Shai Hulud. O forse, per meglio dire, una sua versione adattata alle nostre dimensioni, pur mantenendo un'aura di immensità.
"O. Mamma. Mia. Vieni da Arrakis o Poughkeepsie?"
"Niente battute, piccolo uomo. Ora si fa sul serio."
Da quando questi vermoni parlano come capi indiani? Ma soprattutto, da quand'è che parlano...?
"E ti leggono dentro, tesorino, sarebbe il caso che ti comportassi in maniera più cauta e più seria."
Aiuto.

giovedì 25 settembre 2008

La mia cana non perde occasione di dimostrare di non capire una beneamata mazza.
Cerco di alzarmi dalla sedia e mentre mi rendo conto che l'asse terreste è diventato di gomma, quell'imbecille bianca mi punta le zampe anteriori sulla pancia, in una dimostrazione d'affetto talmente lontana da lei, da squilibrarmi più del suo peso. Le carezzo la testa e lei mi guarda con uno sguardo che porterò con me nella tomba. Poi scodinzola, mi si toglie di dosso e si allontana scuotendo la testa.
"Ma che cazzo sta succedendo?"
Riesco a mettermi in piedi ma quando tento di prendere le bottiglie da portare fuori, Eleonora mi precede e sorridendo, mi dà del gargarozzone.
"Le prendo io, Cla', non mi fido. Vi siete già scolati la grappa, se mi finite pure la tequila vi dò una bastonata in testa."
"Malfidata!"
"A ragione, tesorino, a ragione. Claudia, prendi il padrone di casa sotto braccio e portiamolo fuori, abbiamo visite."
Sotto il gazebo, Giacchettone mi fissa con occhi tristi. E' stanco e provato, si vede, ma non sapendo niente della sua ordalia, e soprattutto etilicamente obnubilato ed euforico per la sua apparizione, l'unica cosa che riesco a dire è:
"Giac! Mamma mia che occhiaie, che hai fatto nell'aldilà, ti sei ammazzato di pippe?!? E come hai fatto se eri già morto...?"
"Buongiorno Claudio, ti voglio bene anch'io. Eleonera, Sorella Claudia, al vostro servizio."
"Sorella? Occhei, io mi sono bevuto la grappa e tu ti sei bevuto il cervello, se era tua sorella da mò che l'avevo fatta abarth!"
Un vento gelido fa ondeggiare lievemente le stalattiti create dalle mie parole. 
Cerco di riprendere terreno ma ormai ho passato il livello di guardia, parlo e sproloquio come se fossi il Re del Parco.
"Madonna come siete suscettibili! Va bene, va bene, Sorella Claudia. E che sei, una Bene Gesserith? Adesso ti levi la parrucca e sotto sei pelata...?"
Le due donne si scambiano un'occhiata in perfetto stile femminile, assolutamente incomprensibile a essere vivente di sesso maschile. E quindi molto chiara per il mio amico immaginario, in quanto immaginario e adesso anche ex morto ma di certo non vivo. 
"Di nuovo tra noi, non credevo fosse possibile questa cosa. A volte ho pensato che sarebbe bastato volerti ancora con me, e in quanto tuo creatore ti avrei fatto tornare. Ma alla fine ti consideravo morto, defunto, scomparso per sempre, e non ci sono mai riuscito."
"Complimenti per la spocchia, o 'mio creatore'. Quante cose non riesci a fare. Quante imprese hai intrapreso e non hai mai portato a compimento. Mi chiedo come fanno a credere che stavolta ce la farai. Claudio mio, da piccolino eri molto più cosciente e presente a te stesso e alle meraviglie nascoste del mondo. Ora la presunzione ti soffoca. Per vedere oltre il tuo naso, e ce ne vuole, devi sbronzarti, bere come un ossesso e rischiare la vita quando basterebbe che aprissi il maledettissimo occhio che tieni chiuso a riccio in mezzo a quel monumento alla solitudine che è la tua fronte."
"A bello, sai che c'è, sei un amico immaginario perché giusto con l'immaginazione potrei considerarti un 'amico'! A Giac, mò pure tu ti ci metti? Non voglio fare la vittima come mio solito, ma mi state cominciando a rompere i coglioni, lo sapete? Non ho capito una mazza, non ho capito chi sono 'sti cosi d'oro di cui stiamo parlando, perché vogliono fare quello che ha detto Eleonora e soprattutto, ma che cazzo c'entro io?!? Non bastava quel dito in culo di una veggente che notte dopo notte mi toglie il sonno e la terra sotto i piedi, pure il carico da dodici ci dovevate mettere!"
"Primo, basta con questa sceneggiata del finto tonto e secondo, è proprio lei che ha svelato tutto questo. E  dovresti ringraziarla, razza di egoista infame, come dovrebbe farlo ogni persona che è stata, è, e sarà sulla terra. Se sappiamo che L'Orda D'Oro è in procinto di fare la sua mossa lo dobbiamo a Monica e al suo dono. Speriamo solo di avere il tempo di mettere in opera quanto ci è stato insegnato e poter dimostrare che hanno ragione a riporre in noi e nelle nostre capacità le loro speranze."
Claudia sputa fuori la frase con la veemenza e la rabbia di un'aggressione.
"Ma quale finto tonto! Non ci sta capendo un accidenti, credetemi, vi prego. E datemi qualcos'altro da bere, rischio di riprendermi con tutte 'ste chiacchiere."
In giardino, tra il cespuglio delle ortensie e le viole parte un coro.
"But what's the use of getting sobeeeeer, when you are gonna get druuuuunk agaaaaaaaaaain! I love my whiskey and I love my giiiiiiiiiin, every time you see me, I'm in my siiiiiiiiiiin, but what's the use of getting sober, when you are gonna get drunk agaaaaaaaaaaaaain!!!"
Mi giro e là in mezzo, oltre a Norma abbracciata a Pipperius, il Labringord di 'Njolly DeLunch, il mio amico abbruzzolopiteco, scopro un coro inverosimile anche per il mio stato devastato.
SoSoggy e Fifì, le micine della mia vicina Luz, la bruja messicana che mi ha fatto dono del suo magico Mezcal, cantano a squarciagola insieme a Bianca La Gatta che per l'occasione si è sblusata la pancia con un nobile cintino di raso rosso e si finge intonata.
Un Leprechaun mai visto prima fa tremare l'aria tuttattorno col suo vocione baritonale accanto a un geco gigante che riconosco come quel bastardo che a lungo ha turbato i miei sogni infantili. La paura sta per avere il sopravvento quando la mia amica Occhiuta Rana, con un poderoso SLUUURP! pone fine alla vita del minaccioso lucertolone. Maledetti rettili...
L'Occhiuta mi guarda, se la ghigna e mi fa l'occhiolone, ma colgo qualcosa di strano anche in lei. Con un filo di voce mi dà il commiato.
"Io amo questo giardino, Claudio. Fai quello che devi fare, in tua assenza baderò io a tutto. Nessuna erbaccia infesterà questo paradiso e nessuna lucertola sfuggirà alla mia m/ira. Piscerò sul Glicine fino a seccarlo, la tua Passiflora regnerà sovrana. Non temere nemmeno per il Melograno Nano, lo proteggerà Poldo il Rospo. E anche se odio l'altezzoso Mandarino Cinese, giuro davanti al Grande Toad che nulla accadrà neppure a lui. Addio, Claudio, sei sempre stato un somaro, ma eri simpatico."
Con un balzo sparisce nel giardino di Luz lasciandomi basito e allucinato. 
Ha parlato al passato. 
Cazzo.
Mi volto verso il tavolo e mi accorgo che più occhi di prima mi stanno fissando. Oltre ad essere arrivato Maggi Mario, in un gessato grigio doppiopetto molto più Scarface che Commisario Maigret, Giacchettone e Pinolo sono di nuovo fianco a fianco, come se nulla fosse accaduto. Hanno un'aria tesa ma comprensiva nei miei confronti. Mi fanno venire in mente papà quando venne a prendermi all'asilo e mi trovò a giocare con la cacca nel mio vasetto. A pensarci bene da allora non ho mai smesso di divertirmi con la merda. Anzi, credo di aver capito in quel momento quanto mi piaceva sguazzarci dentro. Mannaggia a Suor Dentona, perché invece di spompinare papà non mi ha fatto smettere?
Sto per cedere alle lacrime, dio no, la sbronza triste di un delirante è non solo deprecabile ma finisce in tragedia e porta male, devo riprendermi. Alcool, subito! 
Mi tornano alla mente le parole della Dottoressa VanPelt, l'ultima a salutarmi prima di lasciare il San Giovanni.
"Ti mancherà, come la più bella scopata con la tua migliore amante. E ti convincerai che solo bevendo tornerai a essere quel 'Genio' che eri convinto di essere. Ma sei solo un essere umano, Claudio. Splendidamente umano. Ricorda i tuoi errori e ti prego, fanne tesoro. Non negare le tue esperienze, cerca di metabolizzarle. Se ricomincerai a bere, cosa di cui sono certa, non venire qui da noi in cerca di comprensione. Soprattutto non cercare me. Io non amo i vermi."
"Eleonora! E' l'ora del verme. Versa il Mezcal e continua a dirmi della Sonda d'Oro, prima che sia troppo tardi!"
Ma è già troppo tardi. Guardo il Gusano Rojo nella bottiglia. Mi osserva con occhi liquidi. Ci fissiamo per un pò e nella mia testa sento l'eco della sua voce che mi dice di non avere fretta di andarmene. Un'ombra gigantesca troneggia nella distesa del mio cervello in pappa. Un suono bassissimo si unisce alla vibrazione dei bassi del Leprechaun e investe tutte le cose intorno a noi. Traballo e mi accascio su una sedia. Norma ride, Pipperius le si appoggia addosso e si struscia con la scusa di aver alzato il gomito. L'assassina bianca ingoia il Labringord in un sol boccone. 
"Non ci provare mai più, stupido cane. E smettila di lamentarti, ti ricagherò solo quando ne avrò voglia."
I bull terrier non sono noti per la loro diplomazia.
"Ok, ok. Dove eravamo rimasti? Ah sì, dovevo dirti del loro geniale nascondiglio nella Cavità di Risonanza Schumann e delle varie ipotesi sull'avvento della Nuova Era e della Grande Svolta Evolutiva dei poveri illusi."
"Il Gusano è lusingato di essere mangiato da te, ma sei romano, Claudio, quindi sai bene come vanno queste cose. Do Ut Des."

venerdì 12 settembre 2008

Per oggi né Lies né Irae. Per oggi solo Amore.

Il 12 settembre di tre anni fa è morto mio padre.

Non so se è successo anche a voi, ma io ho sentito una parte della mia anima morire cantando. Il dolore è arrivato quando mi sono reso conto che non avrei più sentito quella voce, triste e profonda, che riusciva a tirarmi fuori da ogni buca da me scavata con le mie stesse mani. Anche quando mi ricoprivo di terra riusciva a trovarmi e riportarmi alla luce.

Per un pò di tempo, dopo la sua morte, la luce l'ho vista filtrare "dal fondo di troppi bicchieri" (Cose Preziose del Maestro Kaos) e avrei continuato così, "fino alla fine", giù, sempre più giù nel pozzo e non c'era più papà che potesse venire a salvarmi.

Ma qualcuno mi ha tirato una corda, e nella mia comoda oscurità, quella visione mi ha scosso dal torpore. Qualcuno pensava a me, ma dovevo trovare la forza di aggrapparmi alla fune e arrampicarmi fino a rivedere la luce. Avrei potuto ricordare il mio momento più felice e volare via, novello Peter Pan e correre ad abbracciare chi mi dimostrava amore. Ho faticato. Tanto, e fatico ancora. Ma se non fosse stato per Monica, sarei rimasto tranquillo nel mio nascondiglio, ad aspettare che i rampicanti chiudessero la bocca del pozzo, e addio Claudio.
Questo è il mio atto di amore per la mia donna. A ogni morte corrisponde una rinascita. Ti amo.

Non passa giorno ch'io non senta il canto di una sirena, a volte si trasforma in allarme e a volte in ninna nanna. E' facile sbagliare. Riconoscetemi simile a voi per le mie debolezze. Provo con tutte le forze ad essere un uomo migliore, ma sono convinto che si tratti di una contraddizione in termini.

Tempo fa sul lunotto posteriore di una macchina ho visto un adesivo che ho molto apprezzato. C'era scritta questa frase:
"I believe in dragons, good men and other fantasy creatures".

Per ora mi limito ai draghi.

giovedì 11 settembre 2008

"Prima ti dico cosa vogliono fare e poi chi sono. Cla', qui parliamo di tutta un'altra lega. Non si tratta di esseri squamosi che mirano alla conquista della terra per renderci schiavi e deportarci nella loro viscida dimensione a fare chissà cosa, sai qual è l'obiettivo dell'Orda d'Oro? Sterminare tutte le anime del Pozzo per fermare il ciclo delle reincarnazioni e fare piazza pulita di ogni scintilla di vita sul nostro pianeta! Non solo, in questo modo bloccheranno la Ruota del Karma e ci sarà un tale sovraccarico di energie sprituali da portare la Shakti stessa a non poter più contenerle e incanalarle. Vista la natura dell' universo, soprattutto sotto il punto di vista energetico e vibrazionale, tutto questo si risolverà in un'incredibile implosione paragonabile al Big Bang ma dalla forza così devastante che distruggerà la nostra dimensione e chissà quante altre. Porrà fine al tempo... scomparirà la Grande Distesa, anch'essa cancellata dall'affermazione definitiva del nulla. Tempo zero. Stop. Fine."
"Mamma mia, sembra uno di quei deliri catastrofistici sul 2012 che trovi su internet! Ma chi ti dà tutta 'sta sicurezza? E poi, va bene che non mi hai ancora detto chi sono, ma "questi" hanno davvero tutto questo potere?"
"'Questi', come li chiami tu, hanno potere e conoscenza pressoché assoluti, guarda, arrivo a dire che hanno un'immanenza nel cosmo che li rende secondi solo agli dei. E a proposito dei deliri sul 2012, sappi che si tratta di uno stratagemma dell'Orda. Sfruttando non solo la loro enorme influenza sulle nostre antiche popolazioni ma creando dei sistemi di continui rimandi e collegamenti, sono riusciti, a cominciare proprio con gli Aztechi e i Maya che per altro erano loro incoscenti asserviti, a diffondere questa credenza sull'Apocalisse che si scatenerà alla fine del loro GrandeConto'. Grappa."
"Eh...?"
"Ho finito la grappa. Solo che io sto al secondo bicchiere e voi vi siete scolati praticamente tutta la bottiglia. Cazzo ma non l'avevamo appena aperta?"
"Eleonora, tu parli e mentre noi ti ascoltiamo, facciamo onore alla tua arte oratoria e all'arte munifica di chi ha distillato questa meraviglia. Dai, non ti arrabbiare, ecco qua, a te la scolatura, e sai bene cosa significa, no?"
Certo, che dovrebbe berla Claudia. Dio bono come sto... non so se mi hanno rincoglionito più le parole della mia adorata picchiatella o tutto quello che mi sono bevuto. L'ovatta nel mio cranio si è trasformata in petali di rosa e ogni volta che giro la testa per guardarla, un olezzo paradisiaco mi riempe le narici. E ce ne vuole, parola. Ormai vedo il mondo come prima, attraverso il Brightwall ma senza che ci sia. Sono enfio come una botte, per riuscire a seguire i paralipomeni della mia amica nera devo aver bruciato anche l'ultima squadra di neuroni del Pronto Intervento Cognitivo. Che bello, erano secoli che non provavo questa sensazione di fiducia e abbandono, che beatitudine, ci sono loro a vegliare su di me, mamma Ele e mamma Claudia, oh sì, sì, sono il vostro piccolo bambino ubriaco, il vostro Bacchino malato, ho tanta bua mamme, tanta bua...
"Sì, in testa!"
Mi volto di scatto verso Claudia che sta ridendo. Dalle orecchie mi svirgolano dei rosei petali, va tutto bene. Mi sembra di aver il vago ricordo di una sgradevole domanda, ma va tutto bene.

martedì 9 settembre 2008

Exit stage right.

Benedette lucciole, hanno i loro tempi ma mi stanno conducendo verso l'uscita. Che strano effetto fa la loro luce sulle Anime del Pozzo, le rende ancora più nere dello spazio che illumina in questa oscura vastità. Chissà dov'è Sebastiano.
Si fanno fievoli, leggere. La realtà si comincia a palesare, come una Fata Morgana che appare dal nulla e tutto fa ondeggiare con la sua malìa.
Vedo già meglio, i contorni sono netti e anche se torno alla dimensione dell'inganno, il falso senso di vero sopraffa' la sensazione di vuoto che suo malgrado dà l'immensa comunione con chi è stato e sarà.
Quello sembra il cancello della casa di Claudio. Quanto tempo...
Lo ricordo piccolo, a disegnare me e Pinolo con le sue manine sul muro del magazzino del papà. Che testa che aveva, e come era cicciotto. Sembrava un bambino senza collo! Nel corso degli anni ci ha dimenticati, o così credeva, certo non sapeva che continuavamo a vegliare su di lui. E sui suoi simili. Che genio assoluto li nostro creatore, farci passare per amici immaginari! Beh, in nessun altro modo ci saremmo potuti confondere tra loro, è troppo diversa la nostra frequenza vibratoria, la qualità della nostra essenza. Ci è impossibile mantenere un'immagine concreta dinanzi ai loro occhi. Claudio mio, se solo sapessi cha razza di sciagura è in arrivo... facciamoci coraggio, forza, ecco, ci siamo.

mercoledì 3 settembre 2008

Il discorso di Eleonora dura un paio di bicchieri, il terzo non mi arriva alle labbra, rimango con la mano a mezz'aria.
"Che faccio, analizzo la frase o il tuo tasso alcolico? Ti senti bene, Le'? Ascolta, io sarò pure un pò brillo ma mi sembra che tu stia andando davvero troppo in là con le stranezze. Pensi esista qualcuno, oltre a tuo padre e tua madre, probabilmente, che si ucciderebbe per te? Tutto l'amore e il rispetto che ho non bastano per farmi una domanda del genere!"
"Intanto come al solito non hai capito un accidenti, o duro. E comunque non ho nemmeno finito di spiegarti tutto quanto. Dove eravamo rimasti... ah sì, al 2012. Insomma, questo avvento di cui si parla non riguarda i lucertolazzi del nostro amico David ma quell'Orda d'Oro menzionata dalla tua donna, ecco dove volevo arrivare!"
Sento le sue parole prima con lo stomaco e poi con le orecchie, e quando arrivano al cervello, un'ondata di terrore si propaga in tutto il mio corpo fino a tornare allo stomaco, creando una sorta di loop di dolore che nemmeno la mia ciucca riesce ad alleviare.
L'Orda d'Oro... 
Senza prendere il libro, Claudia chiude gli occhi, unisce le mani come in preghiera e abbassa la testa. Resta in silenzio forse un minuto, Eleonora la imita con le braccia aperte, le palme rivolte verso il basso e il viso in alto. M'aspetto che parta a razzo in decollo verticale stile Iron Man e invece all'improvviso l'aria attorno al gazebo sembra immobilizzarsi, il mio giardino sembra diventare di ghiaccio. Cerco subito Norma perché temo possa succederle qualcosa, ma come da copione è sotto al tavolo in modalità aspirabriciole.
"Che avete fatto?"
"Niente di che, è soltanto un Brightwall che non permetterà a sgradevoli personaggi di sapere che stiamo parlando di loro."
"E loro chi sono?"
"First things first: il sogno. Ipotesi se ne possono far tante, ma ci sono questioni oggettive da tenere presenti."
"Posso uscire dallo scudo o mi succede qualcosa...?"
"Vai tranquillo, ma Cla', ho appena cominciato!"
"Le', se ti devo seguire è meglio prendere il caffé, saremo tutti più concentrati."
Certo non più lucidi, di sicuro più attenti. Certo.
"Ok, giusto. Ma vengo con te."
"Anch'io, dovessi perderti per strada."
Claudia, Miss Simpatia 2008. In realtà mi fa troppo piacere.
In cucina, seguito da ben tre (3!) femmine, mi dò da fare per il miglior caffé mai bevuto negli ultimi dieci anni. La nera mi passa la mia caffettiera preferita, l'algida il caffé e la nana bianca rompe i coglioni come meglio può in mezzo alle gambe di tutti.
"Come fa il tuo cane a sapere sempre dove non deve stare?"
"E' un genio, Claudia, un vero genio."
Prendo la Centenara, il Mezcal e il Matusalem 15 anni, come I Vicini Di Casa. Non il film, ovvio.
Apro la prima, l'aroma di "botte vecchia" riempie la stanza. Le donne mi fissano, oci ciornie con un briciolo di disapprovazione e occhiverdi carica di anticipazione. Io credo di essermi pisciato sotto.
Escono le prime gocce di caffè, tolgo la macchinetta dal fuoco, ci metto dentro tre cucchiai di zucchero e comincio a montarlo come un pazzo, tenendola con un canovaccio. Che lo spirito di Marconegro mi aiuti!
La rimetto sul fuoco e il nero liquido a contatto con quella meraviglia dà vita all'evento dell'anno. Non è un caffé, è una dichiarazione d'amore.
"Ammappa, Cla', mai sentito un profumo del genere! Di che marca è?"
"Ma che te frega, godi e basta! No, scusa, non mi ricordo, giuro, potrebbe essere una miscela di Castronzi. Sentite, se tornassimo fuori continuare il discorso interrotto?"
Prendiamo tazzine, bicchieri e bottiglie e rientriamo nel rifugio. Il caffé mi fa una beata sega, riempio la tazza di grappa per il più memorabile dei rasentìn e aspetto le signore per brindare.
"Che bontà, complimenti, Cla'! Non vorrei svilirti ma credo sia il migliore mai bevuto da te. Voglio dire, è sempre buono ma oggi è speciale. Ci voleva lei..."
"Eleonora."
Basta che Claudia la nomini e sembra quasi rimpicciolirsi, mi aspetto che le chieda scusa, che mostri la pancia. Per fortuna si fissano un pò e lasciano cadere la questione.
"Dunque, riguardo la lucertola, la prima cosa a cui ho pensato è che quando la Sacra Famiglia era ricercata dagli sgherri di Erode, pace all'anima sua, fu proprio quell'animaletto a salvarli. Chiesero aiuto a una serpe che non se li cagò di striscio, anzi, li lasciò in balia degli uomini di quel sant'uomo, ma una lucertolina invitò Maria e i suoi cari a nascondersi dietro un masso, salvandoli così da morte sicura. La madonna, tanto comprensiva, maledisse le serpi, novella san Paolo, e regalò alla loro piccola salvatrice le chiavi del Paradiso. Ora. Ray Kappo è degli Shelter, shelter vuol dire rifugio e la lucertola ha le chiavi del paradiso. E tutti vissero felici e contenti. Ma tu te ne stai là sdraiato e non si capisce se sei vivo o morto. E la protetta della vergine nel sogno ha una specie di tiara d'oro sospesa sulla testa. Claudio, non mi piace quanto sto per dirti ma devo. Quindi versaci la grappa."
Sono positivamente ubriaco. C'è più ovatta del solito tra il cervello e le pareti del mio cranio.
Faccio del mio meglio per riempire la tazzina di Eleonera e il bicchiere di Claudia che si rifiuta di non gustare appieno tutto il sapore e l'aroma di questo nettare che non ha mai assaggiato, dentro qualcosa che sa troppo di altro. Non sa cosa si perde ma qual è il problema, dai, continuiamo a parlare.
"So che ti farò ridere, ma penso che ci sia un riferimento ai Rettiliani. Lo so, lo so, Icke è un coglione di prima categoria, ma dobbiamo riconoscere che prima di cominciare a svalvolare ha detto alcune cose oggettive. Vero è che quando arriva a parlare di 'esseri extradimensionali', li descrive come entità in grado di saltare da una sfera all'altra come se giocassero a campana, oppure riguardo la loro natura di mutaforma, sembra che parli di spie del pianeta Mym che imitano le sembianze dei popoli che vogliono soggiogare per arrivare ai posti di potere e impossessarsi del loro pianeta. Certe volte mi chiedo se gli hanno dato un sacco di soldi i produttori di Hollywood o se in giro c'è ancora roba di un certo livello che in Italia non arriva più. Sai, considerando il discorso partendo dagli Illuminati fino ad arrivare ai Rettiliani, quello che mi chiedo è: ok, ci sono dei poteri occulti dietro tutte le guerre, i massacri e gli orrori che rendono impossibile il nostro quotidiano vivere, la nostra esistenza. Entità che con la tensione, la menzogna, il doppio gioco, il controllo mentale e tutte gli altri metodi di cui parla, chimici, vibratori o esoterici che siano, ci tengono sotto il loro giogo. E allora? Sai che novità! E ci parla di reazione, attenzione e capacità di riconoscere il vero dal falso, alzare il velo di Maya e prendere coscienza di quanto mistificata sia la nostra realtà, falsa, e che dinanzi ai nostri occhi non c'è la verità ma un immenso videogioco creato dai nostri padroni e aguzzini a loro uso e consumo. Oh, complimentoni, David, dimmi qualcosa che non sapevo già! E comunque, cosa dovrei fare una volta risvegliata la mia coscienza, diventare una portatrice di luce, una guerriera della verità, una paladina della giustizia, che cazzo dovrei fare? Sono tutte stronzate, solo stronzate, stron! Za! Te! Sai che c'è, per quel che riguarda i miei carissimi amichetti umani, possono farsi fare il culo a strisce come normalmente fanno e continuare a godersela, fosse questa la cosa più importante. Pensa che per qualche demente vicino al nostro beniamino, l'avvento delle Bestie dell'Apocalisse nel 2012 corrisponderebbe al rivelarsi dei Rettiliani come i veri padroni del mondo. Ma manco per niente, qua parliamo proprio del Dajjal, ma non inteso come Anticristo bensì come Principio del Cambiamento, nonché il Caos stesso. E considera che per me Gog e Magog non hanno più importanza di Magin Boo e mr. Magoo, e pure dei Kazhaki non me ne frega niente, non si tratta di altro che dell'ennesimo depistaggio della nostra santa chiesa, fumo negli occhi di chi non vuol vedere e crede di avere gli occhi aperti. Lo vedi che torniamo al discorso iniziale? Ora, la domanda che si impone è: moriresti mai se te lo chiedessi?"

domenica 31 agosto 2008

Nessuno dei momenti che ci ha fatto soffrire ci ha resi migliori.
Ora.
Si potrebbe dire, menomale che non ricordavi esattamente come sono andate le cose! Fin qui è ancora tutto chiaro, di sicuro dipende dall'alcool, e già, "che palle", ma quando abbiamo cominciato a bere la grappa, il Mezcal e chissà cos'altro abbiamo mandato giù, il reale ha preso a liquefarsi in una sorta di eterea melassa fatta di immagini, apparizioni, sensazioni alterate e follia, e sì, meglio ammetterlo, pura e meravigliosa follia.
E' andata così.

domenica 24 agosto 2008

Dietro di me non c'è nessuno, se si esclude la prepotente e meravigliosa presenza della passiflora che oramai ha fagocitato quasi tutto il cancello. Ma dietro al cancello non c'è nessuno. Che si tratti dell'ombra intravista poco fa...? E no, era già dentro, e poi le ombre non bussano. Ok, sono ubriaco, ragiono da ubriaco e come sempre, per fortuna questo è solo l'inizio.
"Tesoro mio, mi sa che ti sbagli. Non hanno suonato e non c'è anima viva nel vicoletto."
"Esatto."
"Le', so che certe presenze non si presentano con parate e squilli di tromba ma a parte un lieve cambiamento di intensità vibratoria avvertito poco fa in casa, direi che al momento non ci sia davvero nessun indizio di una 'manifestazione sovrannaturale'."
"Madonna Cla', quando vuoi sai essere di un fastidioso davvero più unico che raro. E da quando avresti la capacità di accorgerti dei 'mutamenti dell'intensità vibratoria'? Hai una percezione inaspettatamente profonda per un ominicchio che fa finta di essere un grande."
Ma che ti ho fatto, Claudia? Ci conosciamo da qualche ora e già mi hai dato contro ogni qual volta ne hai avuto la possibilità. Sono solo uno strafottutissimo essere umano, e non credo di comportarmi in maniera particolarmente spocchiosa. Il mio unico problema è vivere accanto a una Cassandra che mai sbaglia e sapere più spesso di quanto io voglia che degli avvenimenti, messa giù brutale, di merda, si stanno per verificare. E a volte non capire, tanto da aver dovuto chiedere aiuto a Eleonora in più di un'occasione. Non credo che questo faccia di me un uomo pieno di sé stesso, anzi, tutt'altro. Non ho nessun problema a chiedere una mano a chicchessia, e soprattutto, quando mi trovo dinanzi ad accadimenti tanto devastanti, faccio tutto ciò che è in mio potere per preparare le persone implicate a sopportare il peso di quel che sta per succedere. So di non poter cambiare il corso degli eventi ma per lo meno mi adopero a far sì che le "vittime" possano avere un vantaggio sulla mazzata in arrivo. Inoltre non ho mai, mai parlato a Monica di questa sua facoltà. Chi sono io per darle un simile peso? Come potrebbe andare a dormire sapendo che nel sonno vede cose che ancora devono succedere o svela misteri dietro cui gli uomini sono da sempre? No, non esiste proprio, mi è toccata 'sta croce e me la tengo, amo troppo quella donna per vessarla con un peso di cui non ha colpa, non se ne parla, non lo saprà mai. E io continuerò a fare il possibile per dare anche solo un briciolo di sostegno, un margine seppur ridicolo a coloro i quali riuscirò a raggiungere prima del destino. 
Claudia mi fissa con gli occhi lucidi, sarà un pò brilla anche lei? A me continua a sembrare che riesca a leggermi dentro, mamma mia che situazione del cazzo. La guardo e mi sento morire mentre lei non perde occasione di darmi addosso. Eppure so che non c'è solo quello che vede l'occhio, poco fa ha anche detto che mi sarà vicino in questo viaggio, in questa missione, in questa cosa... il mio cuore, quel grandissimo fricchettone d'altri tempi, non fa altro che cantare quando le sono vicino. 
Chi sei, ti prego, dimmi chi sei...
"Credo di sapere chi sia, ma se non vuole presentarsi, approfittiamone per continuare a parlare del sogno."
Ah già, il sogno. Bel sogno del cazzo, sore', sogno del quale non hai capito un accidenti. "Sognai così forte che mi uscì il sangue dal naso". Non apprezzo DeAndré, anzi, se avesse solo scritto poesie o romanzi forse lo avrei letto. Ma non lo ascolto. Non mi piace, capita. Anche se il sodalizio con Fossati ha dato vita a pezzi di grande valore. Comunque. Eleonora mi fissa, ha la forchetta nella mano sinistra tenuta dalla parte dei rebbi e la destra va avanti e indietro sopra il piatto vuoto.
"C'è qualcosa che non va. Claudia, chiudici all'esterno, altrimenti rischiamo di richiamare l'attenzione su di noi. Più di quanto il mio stupido amico non abbia già fatto, intendo."
"Eleono', ma allora ce l'avete tutt'e due con me? Mò che ho fatto stavolta?"
"Pensi di essere il mio unico amico...? Non ce l'avevo con te, rilassati, tra un pò capirai. Claudia, penso che basti switchare fuori Hatross, comunque se ti serve ho il Delmanejell nella borsa."
"Vai in giro con quel libro...? E se ti si aprisse all'improvviso?"
"Figurati, è chiuso con un laccio di pelle um... con un laccio che reca incise le parole di Baal, il giuramento di sottomissione alla IX Legio. Sto più che tranquilla!"
All'improvviso mi rendo conto che vivere vicino a Monica non è poi così terrificante in confronto ad avere accanto una di queste due pazze. Anche se devo ammettere che in più di un'occasione la mia amica nera ha dimostrato che il mondo è un plurilogo del quale non si avrà mai completa conoscenza, ed è sempre meglio non negare nulla per non trovarsi di fronte a forze non accettate, solitamente piuttosto incazzose nei riguardi di chi ha la faccia tosta di dirgli negli occhi che non esistono. Aiuto.