domenica 15 febbraio 2009

Io, Eleonora.

Eulogy

[...] He had a lot to say. He had a lot of nothing to say. We'll miss him. 

Esco in giardino per tornare al gazebo, pensando di sapere cosa mi avrebbe aspettato dopo la sosta in bagno, utile (questi bevono e si tengono tutto in corpo, io mi piscio sotto solo a guardarli) e vieppiù necessaria a non assistere direttamente all'imminente trapasso del beneamato designato dai miei cartigli.
Ma alzando lo sguardo la realtà mi restituisce, beffarda, un'eventualità ancora più struggente di quella che avevo cercato di evitare... come dire, tutt'altro che un dettaglio, in giardino vedo stagliarsi la giunonica figura di Monica che mi dà le spalle, cazzo!
"Monica! Non ti ho sentito entrare, ero in bagno... ma insomma, che mi dici?", e penso, mò come glielo spiego?
Mi risponde ma per non cedere all'emotività mi chiudo all'esterno, risparmio cuore e anima, non osteggio e non partecipo, non sento nemmeno le sue parole, i suoi occhi sono una muta, disperata richiesta in un quiescente mare di magma.
Continua a parlare, poi si irrigidisce e comincia a fare il diavolo a quattro. Non ho mai capito quest'espressione ma regge discretamente l'elevazione all'ennesima potenza della sua furia, e mentre comincia a devastare il giardino li vedo.
Vedo Claudio, sembra riposare di un sonno beato, e sento una frattura nel costato, il controllo delle mie confutazioni astro omnibus congiunzionali si blocca, migra in una bolla che rimane sospesa, come quella scena, la mia diga di scibile e futuribile frana e il dolore erompe, distrugge gli argini e scaturisce copioso sotto forma di acqua dai miei occhi, inarrestabile. 
Ma devo fermare Monica, potrebbe farsi male soprattutto ferire Claudia e non posso permetterlo. Ci sarebbero ripercussioni anche dall'Altra Parte, e lui non ha esperienza in quella dimensione, se non qualche sprazzo di "Altra Vita" indisciplinata e non capìta. Lei gli farà da guida, e anche se altri gli saranno accanto, solo di lei mi fido realmente, quindi con un Nodo Letargico immobilizzo la furia che, all'improvviso, si ferma e si accascia come un burattino a cui hanno tagliato i fili.
Claudio è morto. Quando muori ti passa la vita davanti agli occhi. Credo che la definizione sia più corretta per chi resta, non per chi se ne va... nel diluvio di lacrime affiorano impietose immagini che non fanno altro che alimentare la piena: le feste, le risate, le bevute, i pianti, le fughe, Claudio che allibisce al mio addormentarmi appena tocco il cuscino, la mitica manata sul culo...
La testa mi si spacca in tante dimensione: il gazebo, l'Orda, i ricordi, eco distanti della realtà, le parole di Monica riaffiorano.
"E' uscito da meno di dieci giorni, gesù cristo! Eleono', ma pure tu!!!"
"E io che c'entro? Come se gli potessi far cambiare idea quando decide una cosa!"
Deciso. Ma aveva deciso? L'idea di averlo spinto io ad andare insinua la maledetta frazione di secondo del dubbio... e la consapevolezza del sacrificio per una causa superiore a noi poveri mortali non lenisce il mio dolore.

[...] Come down. Get off your fucking cross. We need the fucking space to nail the next fool martyr. To ascend you must die. You must be crucified for your sins and your lies. Goodbye.

Ringrazio Eleonora "Eleonera" Asquino per avere scritto questo post.