lunedì 16 marzo 2009

"Oh my goodness! You are crying, sir. But you are dead, aren't you?"
Come nei miei deliri etilici, anche il nonno di Norma parla. Ma in inglese, non ci posso credere, se possibile questa cosa è anche più folle.
"Dead men don't cry, sir."
Mi guarda negli occhi e mi rendo conto di quanto dei geni di questo dinosauro squaliforme ci sia in Norma. E comunque parlando di loro, "geni" è una parola grossa. Di tutti i morti...
"Merlin. Devo parlare in inglese o posso farlo in italiano?"
Continua a guardarmi senza rispondere. Cazzo, identico alla nipote, due ritardati. In effetti, la prima volta che ci incontrammo non pensai di essere al cospetto di uno dei massimi intelletti della razza canina. Praticamente un tronista: bello, nerboruto e stupido, tanto stupido. Nato per scopare e fare splendidi figli. Stupidi come lui.
Mi odora una gamba dei pantaloni, mi guarda di nuovo e se ne va scodinzolando verso Giacchettone.
"Ciao Merlin, good to see, everything fine?"
Il bull scodinzola e piscia su un rovo che urla un irato e sgraziato grazie e comincia a smadonnare.
"Ma tu dimmi, ci scappa pure la citazione dantesca. Ma si trattava di cagne nere, tu sei un coglione bianco..."
"I beg to differ, sir. If there is a... vabbé, facciamola finita. Parlo correttamente italiano, caro il mio stronzetto, bene quanto la mia nipotina. E ti dirò, se non bastassero le mie capacità linguistiche a fare di me qualcosa di più di un 'tronista', vorrei farti notare che l'episodio della Divina Commedia alla quale ti riferisci si svolge nel secondo girone del settimo cerchio. Virgilio e Dante si inoltrano in un bosco non segnato su-"
"Okay, Merlin, va bene, ho capito! Chiedo scusa per averti sottovalutato. Mi dispiace, ho sempre pensato che fossi un coglione buono a nulla, o meglio, buono solo per una cosa. Ma mi rendo conto di avere sbagliato. Ti prego di perdonarmi."
"Macché sbagliato, in vita ero esattamente l'essere che hai descritto. Solo post mortem ho acquisito questa conoscenza, e non si è trattato nemmeno di una mia richiesta, me l'hanno appioppata dicendo che un giorno avrei partecipato a qualcosa di molto importante con qualcuno di molto potente. Mi auguro di tutto cuore che non si tratti di te o di qualcuno di voi. Un morto, un pinolo gigante e una specie di spaventapasseri vestito da taglialegna insieme a una prostituta bulgara. Ma cos'è, il remake del Mago di Oz di Marcantonio Andolfi?"
"Touché. Però se ti azzardi a darmi un'altra volta della puttana vedremo se anche i bull morti piangono. Cavolo, sembra il titolo di una soap opera trash... e comunque sono italiana."
"Mmmh... se chiudo gli occhi e ti guardo, direi che sei più un'italiena. Hai qualcosa di strano, ragazza. Non sono sicuro che tu sia completamente affidabile. E di noi cani puoi fidarti per le questioni di fiducia, perdonatemi le ripetizioni."
Claudia lo fissa in cagnesco. Merlin regge lo sguardo e poi abbaia, scodinzola e torna a pisciare sul rovo che stavolta sbotta.
"Cane maledetto! Tu che pugnace fosti e fiero difensore d'umane vite, acconcio non mi tratti porgendo il culo e ricoprendo meco d'urina pestilenziale! Che Iddio l'arnese tuo immiserisca e secchi i tuoi lombi, poiché perso hai ogni retaggio regale!"
Per tutta risposta, il bull sghignazza e si allontana cantando "La Guerra Di Piero".
Io sono senza parole. E agitato. Non conosco per niente Claudia, le parole del nonno di Norma mi hanno messo una pulce nell'orecchio più grossa di quelle del cane di un barbone. Mi fido di lei solo perché è amica di Eleonora. Ma chi è realmente? E basandomi su cosa devo credere che mi abbia seguito per aiutarmi? Aiuto, anche di qua non c'è una cazzo di certezza. Ho anche un briciolo di paura. Il cielo s'è fatto bruno, color sangue rappreso. Rappresaglia del cielo, giunta è l'ora che la terra paghi. E nessuno sconto ci sarà per noi poveracci. Come al solito.
In un momento come questo a me che cosa viene in mente? Un proverbio riveduto e corretto dal mio amico Massimiliano dei Degenerhate: "la salma è la virtù dei morti".
Anche di qua sono un imbecille. Ecco, ora sì che ho una certezza.

mercoledì 4 marzo 2009

Non la smetto di guardarmi intorno, è tutto così strano, allo stesso tempo nuovo e mai visto. Il paesaggio mi ricorda tantissimo la parte di Nuova Zelanda dove Peter Jackson ha girato le scene di guerra de Il Signore Degli Anelli ma i particolari sono del mio Parco Della Caffarella e gli animali e un cielo così, beh, non credo di averli mi visti. Alla portata estrema dello sguardo mi sembra di aver notato più volte una specie di lampo bianco, come un'impercettibile saetta di nessun colore. Il cielo è grigio, senza nuvole, con molte sfumature ma fondamentalmente plumbeo. Che allegria. Eppure tutt'attorno i colori sono nitidi, vividi e non mortidi come ci si potrebbe aspettare. Non so che dire. Continuo a camminare.
Siamo peggio dell'Armata Brancaleone. Un morto, due persone inesistenti di cui uno un enorme pinolo, e una megafiga vestita (oggettivamente) come una zoccola.
Sono morto. E non mi rode il culo. Forse è questa la cosa più pazzesca di tutta la situazione. Sono finalmente calmo. Monica, dovresti vedermi adesso. Calmo, calmissimo, non più incapace di reagire positivamente a tutte le preoccupazioni e non più schiavo del mio maletiempo. Così sì che ti piacerei. Ma sono morto. Non mi viene nemmeno di bestemmiare. E se questo non dimostra che sono defunto...
Monica, Monica mia, dimmi che resterai nella nostra casetta, è là che Norma è cresciuta, dove sono i gatti che tanto ami e dei quali la tua Bianca ha ormai preso il ruolo di Padrina, il regno dell'Occhiuta Rana da me incoronata Sovrana Guardiana del Giardino e della Passiflora, il Fiore della mia Passione per te.
I morti non piangono. E allora cosa sono questi rivoli salati che sgorgano dai miei occhi? Che giorno è oggi? Non so nemmeno quando sono andato all'altro mondo... quando mi piangeranno i vivi ricordandomi? "Oggi è il dì che i viventi in lunghe schiere traggon pensosi e muti alle romite nostre dimore...". Perché mai qualcuno dovrebbe venire a piangere sulla mia tomba? Io non sono più tornato da mio padre dopo la sua sepoltura. Che schifo la morte.
Di nuovo il lampo bianco. Mi asciugo le lacrime e scruto l'orizzonte. Il cielo è divenuto ancor più plumbeo, e in questa cupa atmosfera Claudia e Pinolo che ridacchiano fanno uno strano effetto. Loro almeno stanno ridendo.
Giacchettone mi dà due colpetti sulla spalla e indica alla nostra destra.
"Sta arrivando un altro elemento importante della nostra missione. Lo riconosci?"
Ricomincio a piangere. Il lampo bianco che al momento è passato al piccolo trotto e ci viene incontro come un treno in miniatura è Look Me In The Eye Of Aricon, detto Merlin. Il nonno di Norma.