giovedì 8 dicembre 2011

"Ahiaaa, ma sei impazzito?!? Brutto cane infame, se usciamo vivi da 'sta storia ti faccio passare il resto dei tuoi giorni a catena, maledetto."
Claudia se la ride e Merlin sghignazza beffardo imitando Muttley, risultando notevolmente più irritante.
"Oi Cla', ma quale resto dei miei giorni, non te lo vuoi proprio ficcare in quella zucca pelata che siamo morti? Da questa parte, gli unici non 'propriamente' trapassati sono loro, i Guardiani del Pozzo delle Anime. Sono sette psico-ricercatori, o se preferisci Intronauti, che si sono messi in coma attivo anni e anni fa, per tenere sotto osservazione i movimenti e le fluttuazioni animiche dell'aldiqua. Sono stati i primi a intuire che potesse esserci l'Orda d'Oro dietro le anomalie che si stavano verificando. Buongiorno signori, spero riusciate a perdonare questo povero imbecille, era talmente attaccato alla vita che nemmeno si è accorto di averla perduta."
Merlin ha ragione, ho perso la vita. A dire il vero, me la sono bevuta, insieme al cervello.
"Ben arrivato, Claudio, ti stavamo aspettando. Di tempo non è rimasto molto ma vorrei tranquillizzarti, non è solo colpa tua. Molta è nostra, purtroppo c'è stato un madornale errore di valutazione nei tuoi confronti, pensavamo fossi la persona giusta per questa terribile prova, e in effetti lo sei, ma non potevamo aspettarci che fossi un tale coglione. Abbiamo dovuto chiedere aiuto a Claudia affinché ci fosse anche qualcosa di appetibile che potesse trainare il tuo carro di buoi, se capisci cosa intendo..."
Che meraviglia, anche da questa parte la figura che faccio è sempre la stessa, troppi pensieri in testa di cui la metà hanno il pelo intorno. Alcune non ce l'avevano, però. Ecco, tanto a sottolineare che da vivo o da morto, le mie fissazioni non cambiano. Dio bono.
"Io mi chiamo Katsushiro, loro sono Shichiroji, Gorobei, Heihachi, Kyuzo, Kikuchiyo, e lui la persona che in sogno ha colto il presagio della Lucertola con la Tiara d'oro."
"E no, un momento! La prima è stata Eleonera, è stata lei a fare quel sogno, non diciamo cazzate! E poi, fatemi capire, chi accidenti siete, i Sette Samurai?"
Il silenzio che segue è terrificante. Silence Speaks Volumes, Rollins docet. Lo rompe la baritonale voce di Kambei.
"Bene, come dici sempre, se hai la possibilità di fare una brutta figura, preferisci approfittarne. Claudio, sono stato proprio io, dopo anni passati a cercare di capire il messaggio di quella visione, a far sì che anche la nostra Grande Sorella decidesse finalmente di prendere parte attiva alla missione. Alla resistenza del reale contro l'assurdo l'intento dell'Orda d'Oro di cancellare l'esistenza della nostra dimensione. E poi, Cla', avrei potuto dirti che ci chiamiamo Dotto, Eolo, Pisolo e compagnia cantante, Mike Barson, Lee Kix Thompson e Bedders o coi nomi di tutti gli altri gruppi di qualsiasi genere formati da sette elementi. Anche Capodoglio, Patatino ed Esquisitolino, come piace a te, tanto i nostri nomi comunque non li ricorderai mai. Usando quelli giapponesi ti ho addirittura dato una scusante, non trovi?"
E che palle. Li conosco da dieci minuti e mi hanno già fatto il culo a strisce. Vabbé, quando è giornata de piallo lì, il vento ti alza pure la camicia.

martedì 21 dicembre 2010

Il letto è enorme.
Nel silenzio, Norma russa coprendo il respiro leggero di Eleonera.
E' rimasta con Monica, lei non ce l'avrebbe mai fatta a tornare a casa, ad andare a dormire da sola nella loro tana, in quel letto-cuccia che li accoglieva come una culla e chiudeva gli occhi dinanzi ai loro giochi.
Ma non riesce a dormire, cerca di non pensare e mentre carezza i capelli dell'amica, piange senza emettere un suono, lasciando che le lacrime le solchino le guance.
Nel silenzio, Norma russa coprendo il respiro leggero di Eleonera, la muta disperazione di Monica e la ninna nanna di MaggiMario, seduto accanto alla nana bianca, che in sogno continua a inseguire la Coniglia Bianca.

sabato 16 gennaio 2010

Look Me In The Eye Of Aricon mi osserva poco più in là. Trascino le mie Caterpillar lasciando profondi solchi e alzando più polvere di due bruchi intenti a farsi strada in un faggio secco. Fatico a smettere di scuotere la testa. Tutto questo è troppo. Se non fossi morto morirei.
"I don't like Cats, Claudio. Not to mention brucats, bwah ah ah aah aaaaahhhh!"
E' un idiota ma questo è il massimo che possa fare per allentare la tensione.
"Battutona, Merlin, l'anno prossimo a 'La Sai L'Ultima?'. Tempo fa pensavo di propormi a uno di quegli spettacoli televisivi in cui il pubblico si sbellica dalle risate per delle cazzate. E vorrei vedere, li pagano. Volevo presentare un monologo pieno di giochi di parole e battute nonsense, umorismo trasversale e macabro, un pò di frecciate alle donne e quel fenomeno di tua nipote al guinzaglio. Secondo te avrebbe funzionato?"
"Non so proprio di cosa parli, figurati se quand'ero vivo perdevo tempo a guardare la televisione. Figa e palletta, caro il mio bamboccio, scopare e giocare, scopare e giocare, altro che, ah!"
E così dicendo, comincia a grattarsi come un ossesso l'orecchio destro con la zampa posteriore, perdendo l'equilibrio e capriolando su se stesso per tornare alla posizione iniziale con gli occhietti neri di nuovo fissi nei miei.
"Stavamo dicendo...?"
"Parlavamo di fenomeni ma tu hai vinto. Quanto manca al pozzo?"
"Dipende. In teoria saremmo già dovuti essere arrivati ma credo tu abbia bisogno di adattarti. Stai ancora pensando a quel che hai lasciato dall'altra parte, vero?"
Vero. E come faccio a non pensare a Monica. Non me ne frega niente di essere morto, ormai, ma averla persa mi risulta intollerabile. Molto più di non rivedere mia madre o mia sorella. O Glauco. Daniele. Raffaella. Max. I miei amici. Eh sì, non mi sono ancora adattato. Monica. Sei stato il mio guado in un fiume di guano fin quando non ho deciso di affogare. Perché? Per quale motivo? Credevo davvero di essere in grado di fare qualcosa per salvare il tempo e l'esistenza? Ho davvero creduto alle parole di Eleonera? Mi sono sentito il Prescelto, l'Eletto, mentre invece ero solo Lelletto, il peggio soggetto dell'Appio Latino. Idiota. Morto e coglionato. Che fine che ho fatto.
Merlin trotterella verso il manipolo di improponibili eroi che mi precede. Si mette in scia dietro la non-morta e appena arrivato a tiro le infila il muso tra le chiappe. Claudia sghignazza voltandosi e cercando di mollare una sberla sul muso dello stupido cane che torna a razzo verso di me.
"Visto? Prova a farlo tu, altro che stupido cane!"
Lo so che mi ripeto, ma più passa il tempo e più mi convinco della cazzata fatta. Un morto, un pinolo gigante e una specie di spaventapasseri vestito da taglialegna insieme a una prostituta bulgara. Accompagnati da un minus habens a quattro zampe che legge il pensiero. Aiuto.
Norma. Lei non mi manca. E questo è strano, molto strano. La mia ombra bianca, la mia adorata disgrazia amara, la mia migliore scusa per qualsiasi negazione. No, mi dispiace, non saprei a chi lasciarla. No, davvero, non posso, devo tornare a casa a portarla fuori. Sì, mi piacerebbe ma chi può occuparsene ora è fuori Roma. Ho fatto tardi perché ha avuto una crisi epilettica, ho speso due piotte per operarla e non posso manco permettermi una cena al cinese, devo scappare perché ha problemi di incontinenza da castrazione. Povero amore, che iddio mi fulmini. Qui non c'è Norma, non ci sono scuse. "Fare o non fare, non c'è provare". Ma che cazzo dobbiamo fare?
Il cielo è un ombra sulle cime bianche delle montagne della follia. Grossi uccelli di un nero più nero del nero girano in tondo sui giganteschi alberi di una foresta alcuni chilometri più avanti. In poco spazio la natura sboccia dimenticando la zona pressoché brulla sulla quale camminiamo. Non c'è una stella che ci illumini, il chiarore pare provenire da tutto quello che abbiamo intorno, l'essenza luminosa che resta dopo la morte. In morte, tiro dritto senza pormi altre domande, arriverò quando arriverà il momento, ma fino ad allora i fantasmi dei vivi, i volti del bene perso, renderanno più pesante ogni mio passo.
Guardo Claudia. Le sue gambe, il suo culo. Non provo nulla, non un briciolo di desiderio. Forse solo la tristezza che mi suscita la mancanza di emozioni. La stessa tristezza del senso di perdita. Mamma mia che fine che ho fatto.
Uno dei lontani uccelli si getta in picchiata a una velocità inimmaginabile per schiantarsi al suolo. Dal turbinio di penne e piume nere provocato dall'impatto si innalza una sorta di sfera dorata. Raggiunti alcuni metri d'altezza, inizia a vibrare e a irradiare una luce fortissima, fino a costringerci a chiudere gli occhi. Quando li riapriamo, il volatile che si era fracassato a terra riprende il volo per raggiungere i compagni. So che quel che ho visto dovrebbe dirmi qualcosa ma non riesco a focalizzare il pensiero. Mi manca qualcosa per capire, forse non ho ancora in mano tutti gli elementi che mi occorrono per decifrare questo evento. O forse non c'è niente da capire e da questa parte chi è morto non può suicidarsi e si può divertire a provarci, boh. Ma la sfera d'oro?
Siamo quasi arrivati alla foresta. Tra gli enormi alberi, degli uomini nudi con dei larghi copricapi di foglie ci guardano. Non riesco a non ridere.
"Ma chi so'sti matti?"
"C'è poco da ridere, sono i Guardiani del Pozzo. Se non supereremo la prova non ci faranno passare."
"Sono tipo i Cavalieri del Tié dei Monthy Python?"
"Eh...?"
"Come non detto. Buongiorno stranieri, noi essere amici e venire in pace!"
Sento le fauci di Merlin chiudersi attorno al mio polpaccio.

domenica 25 ottobre 2009

25 ottobre 2009

Appunti di viaggio.

Non ce la faccio a stare lontano da Lies Irae, mi manca da morire.
Se è vero che ho smesso di scrivere schiacciato dal peso di certe assenze, nessuno mi impedisce di gestire diversamente i personaggi che hanno intrapreso un diverso percorso e riprendere il cammino dove l'avevo interrotto.

A Te auguro una vita perennemente illuminata dalla Stella del Cuore. La mia guida è e rimarrà Sirio, la Stella del Cane.
A Voi chiedo solo il tempo di rimettermi al passo con quella specie di Armata Brancaleone della mia allegra combriccola.
Ricomincia l'avventura.

Claudio

venerdì 10 luglio 2009

Ai lettori (...)

Buongiorno signori, spero tutto proceda per il meglio, l'estate è giunta e per molti di voi anche le meritate vacanze.
Mi dispiace ma chi mi sta seguendo non mi porterà sotto l'ombrellone o alle falde del Kilimangiaro, perché smetto di scrivere Lies Irae. Non ha più senso.
Giuro, mi dispiace e tanto ma per ora, e non so quanto "ora" durerà, le motivazioni e le pulsioni che mi spingevano a farlo sono venute meno.
Vivo in due dimensioni, questo è vero, ma in quella sensibile, nel cosiddetto mondo reale, un paio di eventi hanno svuotato di ogni significato il mio racconto.
Solo questo racconto, sia chiaro che continuerò a delirare su Canile inquieto insieme a Daniele, questa gioia non me la toglierà niente e nessuno.
Mi dispiace, davvero.
That's all, folks, ci vediamo di là.

Claudio

lunedì 6 luglio 2009

Per Dada

Inchiodo, mi giro di scatto e Merlin mi butta a terra saltandomi addosso. Siamo dall'altra parte ma resta pur sempre un cane clown, e dopo avermi dato quattro sleccazzate in faccia, si produce in uno dei più folli hucklebutt mai visti, da ridicolizzare anche il più famoso tra i bull scemi di youtube.
Mentre mi pulisco le chiappe e tento di ridarmi un tono davanti a Giacchettone che mi prende in giro con Claudia, mi accorgo che Pinolo sta parlando con una signora che non mi sembra di conoscere.
"Sì, signora, anche noi ci stiamo dirigendo al Pozzo, se vuole possiamo andare insieme. Siamo una compagnia un pò stravagante ma di sicuro di gran compagnia. E il cane è buonissimo, giuro, ha un aspetto inquietante eppure è il più fedele cavaliere della razza canina."
"Non so, qui è tutto diverso, così... strano. Ma non mi riferisco al vostro aspetto, ho visto di peggio, e poi con voi c'è Claudio, come potrei non fidarmi!"
Sento lo stomaco arrivarmi in gola e non riesco a respirare, a ragionare, a rimanere in piedi. Lo strazio mi devasta e il cuore mi scoppia, so benissimo chi è la signora, non è giusto!!!
Ricomincio a correre come un pazzo, urlo e piango e nelle orecchie risuonano le parole di mia sorella, "Non perdiamo tempo, vi prego... non perdete tempo e dite a chi amate quello che provate", è un loop, non si ferma, si ripete e si ripete, sempre più forte, così forte da farmi impazzire... Giacchettone mi atterra con un placcaggio degno di Ma'a Nonu e poi mi tira su per mollarmi un sonoro schiaffone a mano aperta.
"Ma che ti prende, Claudio? Le cose sono già così difficili di qua, e ti fai pure prendere da egoistici sentimentalismi? E' un bene che sappia quanto sei 'strano', altrimenti le avresti fatto provare di nuovo il senso di cesura e distacco da tutto ciò che amava. A volte mi chiedo perché non ti diamo un calcio in culo una volta per tutte."
"Anch'io me lo chiedo, e molto più spesso di te. Okay, torniamo là, farò in modo di starle vicino e cercherò di alleggerire il suo stato d'animo, okay?"
"Lascia stare, ci ha già pensato Pinolo. E comunque proseguirà da sola, così ha deciso. Trova meravigliosa questa diversità da quanto le era noto e vuole girovagare un pò prima di raggiungere gli altri. Con un sospiro ha anche detto che le ricorda un set cinematografico. Andiamo, dai."
"Non l'ho nemmeno salutata..."
"Meglio così."
Penso a Dada e mi tremano di nuovo le gambe. Ti sono vicino. Se solo potessi dirti che di qua c'è una gran pace, è uno spettacolo, va tutto bene, se riuscissi a far filtrare il senso di tranquillità e farlo arrivare fino a te, magari in sogno, per alleviare la tua pena, anche soltanto per assicurarti che c'è un seguito, il percorso continua, c'è ancora tanto da scoprire... ma conosco il peso della perdita, e mi rendo conto che le mie, come al solito, sono solo cazzate. Ti sono vicino, questa è l'unica cosa che posso dirti.
Claudia mi fulmina con lo sguardo e si gira, riprendendo a camminare. Pinolo mi mette una mano sulla spalla e abbozza un rugoso sorriso.
"Claudio..."
"Grazie. Ma non diciamo altro, zero parole, ora nulla ha senso."

martedì 16 giugno 2009

Merlin alza la testa, come se avesse sentito qualcosa. Muove le narici, volge lo sguardo verso destra, alle alte e lontane montagne che si congiungono con un cielo purpureo, quasi vinaccia dove le cime lo sfiorano. Un cielo inebriato dalle rocce.
"Sì, ineBriatore... andiamo, Squalotto, stiamo facendo tardissimo."
"Da quando anche tu leggi il pensiero...?"
"Ma no, non credo di potere, penso mi riesca solo con le menti inferiori, teh teh teh t-"
Non credo di avere mai corso così veloce.