venerdì 21 marzo 2008

Per fortuna Norma mi sveglia, si sta pisciando sotto, è un angelo ma quand'è troppo è troppo. Mi attacco al rubinetto e bevo come un cammello disidratato, c'ho il fegato in freewheeling e non capisco niente, sto messo peggio di Claudino dentro al pozzo. Guardo l'ora e ringrazio quel meraviglioso incubo bianco per avermi svegliato. Tra poco Monica sarà a casa, bevi Cla', bevi tanta acqua e mangia un pezzo di pane, mastica gomme, usa tutti i trucchi che hai imparato, puzzi come una distilleria clandestina.
Ma come ti permetti di pensare che lei non abbia capito un cazzo, come ti permetti di considerarla tanto stupida da non aver ormai chiaro che è questo e questo solo il modo in cui vai avanti? 
Raccolgo le bottiglie vuote e usciamo, la nana bianca si piscia l'anima, è un fiume che si divide, Mosé passa il mar Rosso, diventa il Tigri e l'Eufrate, in Mesopotamia vivevano gli ippopotami, il cavallo di fiume nitrisce, si impenna, starnutisce e mi saluta. Fa l'occhietto a Norma e si inabissa. Assurbanipal si inchina dinanzi a Nabucodonosor e Verdi intona il Nabucco fischiettando, si sistema l'ascot, si scaccola e urlando mi chiede se davvero il mio cane non ci sente. Ma che cazzo si strilla, 'sto sordo di merda.
Non è bello addormentarsi in piedi praticamente davanti casa, dio bono speriamo che non m'abbiano visto i vicini... che tossico. Vado al bar di Andrea, manderò un messaggio a Monica e le dirò di raggiungermi, ci faremo un aperitivo insieme. Butto le bottiglie, carezzo Norma e mi sembra di leggere la pietà nei suoi occhi. 

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