giovedì 25 settembre 2008

La mia cana non perde occasione di dimostrare di non capire una beneamata mazza.
Cerco di alzarmi dalla sedia e mentre mi rendo conto che l'asse terreste è diventato di gomma, quell'imbecille bianca mi punta le zampe anteriori sulla pancia, in una dimostrazione d'affetto talmente lontana da lei, da squilibrarmi più del suo peso. Le carezzo la testa e lei mi guarda con uno sguardo che porterò con me nella tomba. Poi scodinzola, mi si toglie di dosso e si allontana scuotendo la testa.
"Ma che cazzo sta succedendo?"
Riesco a mettermi in piedi ma quando tento di prendere le bottiglie da portare fuori, Eleonora mi precede e sorridendo, mi dà del gargarozzone.
"Le prendo io, Cla', non mi fido. Vi siete già scolati la grappa, se mi finite pure la tequila vi dò una bastonata in testa."
"Malfidata!"
"A ragione, tesorino, a ragione. Claudia, prendi il padrone di casa sotto braccio e portiamolo fuori, abbiamo visite."
Sotto il gazebo, Giacchettone mi fissa con occhi tristi. E' stanco e provato, si vede, ma non sapendo niente della sua ordalia, e soprattutto etilicamente obnubilato ed euforico per la sua apparizione, l'unica cosa che riesco a dire è:
"Giac! Mamma mia che occhiaie, che hai fatto nell'aldilà, ti sei ammazzato di pippe?!? E come hai fatto se eri già morto...?"
"Buongiorno Claudio, ti voglio bene anch'io. Eleonera, Sorella Claudia, al vostro servizio."
"Sorella? Occhei, io mi sono bevuto la grappa e tu ti sei bevuto il cervello, se era tua sorella da mò che l'avevo fatta abarth!"
Un vento gelido fa ondeggiare lievemente le stalattiti create dalle mie parole. 
Cerco di riprendere terreno ma ormai ho passato il livello di guardia, parlo e sproloquio come se fossi il Re del Parco.
"Madonna come siete suscettibili! Va bene, va bene, Sorella Claudia. E che sei, una Bene Gesserith? Adesso ti levi la parrucca e sotto sei pelata...?"
Le due donne si scambiano un'occhiata in perfetto stile femminile, assolutamente incomprensibile a essere vivente di sesso maschile. E quindi molto chiara per il mio amico immaginario, in quanto immaginario e adesso anche ex morto ma di certo non vivo. 
"Di nuovo tra noi, non credevo fosse possibile questa cosa. A volte ho pensato che sarebbe bastato volerti ancora con me, e in quanto tuo creatore ti avrei fatto tornare. Ma alla fine ti consideravo morto, defunto, scomparso per sempre, e non ci sono mai riuscito."
"Complimenti per la spocchia, o 'mio creatore'. Quante cose non riesci a fare. Quante imprese hai intrapreso e non hai mai portato a compimento. Mi chiedo come fanno a credere che stavolta ce la farai. Claudio mio, da piccolino eri molto più cosciente e presente a te stesso e alle meraviglie nascoste del mondo. Ora la presunzione ti soffoca. Per vedere oltre il tuo naso, e ce ne vuole, devi sbronzarti, bere come un ossesso e rischiare la vita quando basterebbe che aprissi il maledettissimo occhio che tieni chiuso a riccio in mezzo a quel monumento alla solitudine che è la tua fronte."
"A bello, sai che c'è, sei un amico immaginario perché giusto con l'immaginazione potrei considerarti un 'amico'! A Giac, mò pure tu ti ci metti? Non voglio fare la vittima come mio solito, ma mi state cominciando a rompere i coglioni, lo sapete? Non ho capito una mazza, non ho capito chi sono 'sti cosi d'oro di cui stiamo parlando, perché vogliono fare quello che ha detto Eleonora e soprattutto, ma che cazzo c'entro io?!? Non bastava quel dito in culo di una veggente che notte dopo notte mi toglie il sonno e la terra sotto i piedi, pure il carico da dodici ci dovevate mettere!"
"Primo, basta con questa sceneggiata del finto tonto e secondo, è proprio lei che ha svelato tutto questo. E  dovresti ringraziarla, razza di egoista infame, come dovrebbe farlo ogni persona che è stata, è, e sarà sulla terra. Se sappiamo che L'Orda D'Oro è in procinto di fare la sua mossa lo dobbiamo a Monica e al suo dono. Speriamo solo di avere il tempo di mettere in opera quanto ci è stato insegnato e poter dimostrare che hanno ragione a riporre in noi e nelle nostre capacità le loro speranze."
Claudia sputa fuori la frase con la veemenza e la rabbia di un'aggressione.
"Ma quale finto tonto! Non ci sta capendo un accidenti, credetemi, vi prego. E datemi qualcos'altro da bere, rischio di riprendermi con tutte 'ste chiacchiere."
In giardino, tra il cespuglio delle ortensie e le viole parte un coro.
"But what's the use of getting sobeeeeer, when you are gonna get druuuuunk agaaaaaaaaaain! I love my whiskey and I love my giiiiiiiiiin, every time you see me, I'm in my siiiiiiiiiiin, but what's the use of getting sober, when you are gonna get drunk agaaaaaaaaaaaaain!!!"
Mi giro e là in mezzo, oltre a Norma abbracciata a Pipperius, il Labringord di 'Njolly DeLunch, il mio amico abbruzzolopiteco, scopro un coro inverosimile anche per il mio stato devastato.
SoSoggy e Fifì, le micine della mia vicina Luz, la bruja messicana che mi ha fatto dono del suo magico Mezcal, cantano a squarciagola insieme a Bianca La Gatta che per l'occasione si è sblusata la pancia con un nobile cintino di raso rosso e si finge intonata.
Un Leprechaun mai visto prima fa tremare l'aria tuttattorno col suo vocione baritonale accanto a un geco gigante che riconosco come quel bastardo che a lungo ha turbato i miei sogni infantili. La paura sta per avere il sopravvento quando la mia amica Occhiuta Rana, con un poderoso SLUUURP! pone fine alla vita del minaccioso lucertolone. Maledetti rettili...
L'Occhiuta mi guarda, se la ghigna e mi fa l'occhiolone, ma colgo qualcosa di strano anche in lei. Con un filo di voce mi dà il commiato.
"Io amo questo giardino, Claudio. Fai quello che devi fare, in tua assenza baderò io a tutto. Nessuna erbaccia infesterà questo paradiso e nessuna lucertola sfuggirà alla mia m/ira. Piscerò sul Glicine fino a seccarlo, la tua Passiflora regnerà sovrana. Non temere nemmeno per il Melograno Nano, lo proteggerà Poldo il Rospo. E anche se odio l'altezzoso Mandarino Cinese, giuro davanti al Grande Toad che nulla accadrà neppure a lui. Addio, Claudio, sei sempre stato un somaro, ma eri simpatico."
Con un balzo sparisce nel giardino di Luz lasciandomi basito e allucinato. 
Ha parlato al passato. 
Cazzo.
Mi volto verso il tavolo e mi accorgo che più occhi di prima mi stanno fissando. Oltre ad essere arrivato Maggi Mario, in un gessato grigio doppiopetto molto più Scarface che Commisario Maigret, Giacchettone e Pinolo sono di nuovo fianco a fianco, come se nulla fosse accaduto. Hanno un'aria tesa ma comprensiva nei miei confronti. Mi fanno venire in mente papà quando venne a prendermi all'asilo e mi trovò a giocare con la cacca nel mio vasetto. A pensarci bene da allora non ho mai smesso di divertirmi con la merda. Anzi, credo di aver capito in quel momento quanto mi piaceva sguazzarci dentro. Mannaggia a Suor Dentona, perché invece di spompinare papà non mi ha fatto smettere?
Sto per cedere alle lacrime, dio no, la sbronza triste di un delirante è non solo deprecabile ma finisce in tragedia e porta male, devo riprendermi. Alcool, subito! 
Mi tornano alla mente le parole della Dottoressa VanPelt, l'ultima a salutarmi prima di lasciare il San Giovanni.
"Ti mancherà, come la più bella scopata con la tua migliore amante. E ti convincerai che solo bevendo tornerai a essere quel 'Genio' che eri convinto di essere. Ma sei solo un essere umano, Claudio. Splendidamente umano. Ricorda i tuoi errori e ti prego, fanne tesoro. Non negare le tue esperienze, cerca di metabolizzarle. Se ricomincerai a bere, cosa di cui sono certa, non venire qui da noi in cerca di comprensione. Soprattutto non cercare me. Io non amo i vermi."
"Eleonora! E' l'ora del verme. Versa il Mezcal e continua a dirmi della Sonda d'Oro, prima che sia troppo tardi!"
Ma è già troppo tardi. Guardo il Gusano Rojo nella bottiglia. Mi osserva con occhi liquidi. Ci fissiamo per un pò e nella mia testa sento l'eco della sua voce che mi dice di non avere fretta di andarmene. Un'ombra gigantesca troneggia nella distesa del mio cervello in pappa. Un suono bassissimo si unisce alla vibrazione dei bassi del Leprechaun e investe tutte le cose intorno a noi. Traballo e mi accascio su una sedia. Norma ride, Pipperius le si appoggia addosso e si struscia con la scusa di aver alzato il gomito. L'assassina bianca ingoia il Labringord in un sol boccone. 
"Non ci provare mai più, stupido cane. E smettila di lamentarti, ti ricagherò solo quando ne avrò voglia."
I bull terrier non sono noti per la loro diplomazia.
"Ok, ok. Dove eravamo rimasti? Ah sì, dovevo dirti del loro geniale nascondiglio nella Cavità di Risonanza Schumann e delle varie ipotesi sull'avvento della Nuova Era e della Grande Svolta Evolutiva dei poveri illusi."
"Il Gusano è lusingato di essere mangiato da te, ma sei romano, Claudio, quindi sai bene come vanno queste cose. Do Ut Des."

7 commenti:

Anonimo ha detto...

quanto tempo che non incontravo l'occhiuta, chissà come sta, l'avevo un po' abbandonata ma mi (che non si dice!) fa piacere che ogni tanto passa dalle tue parti a farti visita.
un pernacchio sulla pancia di quella bianchiccia grassoccia!
E' bello leggere le tue cose, grassie!
marco

Anonimo ha detto...

L'occhiuta rana mi fa' impazzire...se vuoi mandarla in vacanza da me qualche settimana non c'e' problema...

Claudio dei Norma ha detto...

Dai un'occhiata al blog del mio amico Marco due commenti sopra, l'Occhiuta Rana è una sua creatura.
Ammazza Marce', te sei bibbitato pure 'st'altro monsterpost! Meriteresti il premio Lettore Dell'Anno, maro'.

nemoravi ha detto...

La dr.ssa VanPelt non è cattiva fino a quando non pronuncia la frase "non mi piacciono i vermi"... prima era proprio lei, poi improvvisamente è stata posseduta dallo spirito della dr.ssa Calvin (quella del libro, non quella del film...), ma va bene così, Giacchettone è di nuovo accanto a Pinolo e la cana bianca è pura e incondizionatamente affettuosa :)

Claudio dei Norma ha detto...

La MIA dottoressa VanPelt non ha le trecce.
E poi, non solo non le piacciono i vermi ma nemmeno gli uomini, essendo of the other shore.
All'ospedale non ha perso occasione di farmi nero. L'unica volta che le ho fatto notare che c'è una maggioranza silenziosa di donne che si sfondano e fanno una finaccia, mi ha fatto notare che se una donna si dà all'autolesionismo dipende sempre dal verme che ha accanto.
Era la strizzacervelli con cui ho dovuto parlare e mentire prima di essere dimesso.

nemoravi ha detto...

Non condivido il parere della tua dottoressa, spesso una donna si circonda di vermi per autolesionismo e non il contrario. Hai fatto bene a mentirle.

Anonimo ha detto...

Ormai mi aspetto solo di vedere il Fantasma Formaggino.
Il che è un gran complimento.
Ti abbraccio, grazie fratè.


gimmeufuel