mercoledì 16 luglio 2008

Mi rendo conto di avere in testa For Want Of dei Rites Of Spring, che pezzo struggente, dio bono. Non ricordo il testo ma mi piaceva così tanto, quasi quasi me lo vado a cercare in internet. Santa internet!
Monica è pronta ad uscire, è splendida, in tiro come se dovesse andare a far colpo a un colloquio di lavoro. Mi chiedo perché non sono geloso. E non mi rispondo.
"Allora, dormito bene? Hai farfugliato qualcosa stanotte, sai?"
Io?!?
"E cosa ho detto, qualcosa di intelligibile?"
"Cla', già durante la veglia sei incomprensibile, figuriamoci quando dormi! Scherzo, dai, tranquillo. Comunque sì, hai proprio parlato. Per caso ieri sera hai visto il redux di Apocalypse Now?"
"Sì, perché, cosa ho detto? Ho un vago ricordo, ma anche se mi sforzo mi sembra tutto un casino, mi pare pure di aver sognato qualche mignottone da filmaccio porno, boh..."
"Tory Lane?"
"Esatto! Ma l'ho nominata? Dici sul serio? Aiuto!"
"Sì, lei e King Kurtz, chiedevi a King Kurtz di tenere a bada Tory Lane. Cosa ti stava facendo, porco...?"
"A Mo', se me stava a fa' qualcosa non avrei avuto paura, fidati! Mi sembra di ricordare Marlon Brando e i suoi cani, ma è tutto confuso."
"Vabbé, niente di importante. Ci sentiamo più tardi, ok? E mi raccomando, non fare il coglione, chiama i capi. E poche pippe!"
"Ammazza, Mo', ma insomma."
"Tesoro mio, dopo quasi una settimana di ospedale, lo so io come stai là sotto. Mi ti sei strusciato non so quante volte stanotte."
"Cosa?!?"
"Va tutto bene, Cla', che problema c'è? A più tardi."
Mi dà un bacio ed esce. Il computer mi fissa ghignando. Non mi avrai, bastardo. Nemmeno vado a cercare quel testo, guarda, pur di non cadere in tentazione. Ah!
Squilla il telefono. Sono i capi. Mi chiedono come va, come sto, quando torno. Fingo che i miei problemi siano stati risolti e gli dico che conto di tornare l'indomani. Se ne rallegrano e mi salutano, augurandomi una buona giornata. Me lo auguro anch'io.
Devo chiamare Eleonora, assolutamente. Ma prima vado a fare un pò di spesa. Mi butto sotto la doccia, mi rado e sono pronto, pronto ad andare a esibirmi nel mio numero migliore, "il cascamorto con le cassiere". Dò un buffetto a Norma che manco mi degna di una seconda occhiata e vado.
Alla GS incrocio Stella che appena mi vede sgrana gli occhi.
"Ma insomma, dove sei stato? E' una settimana che non metti piede qui dentro, mi auguro tu abbia una motivazione plausibile!"
E' tanto simpatica, giuro, ma è una rincoglionita inverosimile.
"Stella, Stella, mi hanno rapito gli alieni e mi hanno portato tra le stelle, ma nessuna era bella come te."
Mamma mia che imbecille!
"E no, non te la cavi con i complimenti, non bastano, esigo spiegazioni!"
E che ti racconto, non posso certo dirti la verità. Che mi invento?
"Mia madre ha avuto dei problemi, ho fatto avanti e indietro tra il lavoro e la sua casa-famiglia, non ho avuto molto tempo per venire a fare la spesa, mi dispiace."
"Ma scherzi, ci mancherebbe altro, guarda che non stavo facendo sul serio!"
Cazzo, chi l'avrebbe mai detto?
"Come sta adesso la mamma? Se sei qui devo dedurre che va meglio, giusto?"
Stella "perspicacia" Rossi.
"Sì, ora va tutto bene. Va tutto bene."
La saluto e mi aggiro tra gli scaffali. Mi sento di merda. Perché devo considerare tutti dei deficienti? Perché mi sento tanto superiore a chiunque altro? Che palle, mi rompo i coglioni da solo, madonna.
Pieno di scorno, smetto di girellare e mi dirigo verso l'uscita.
Ma in preda a un riflesso condizionato svolto nel corridoio degli alcolici e sbatto contro Eleonora che mi mi era venuta a cercare. Con una sua amica. Bellissima. Fisso i suoi occhi verdi e mi sento male, male, male, il mastino dei Baskerville mi azzanna le viscere e il MangiaLamette mi strappa il cuore dal petto infilando la sua mano dalle unghie acuminate come rasoi tra le mie costole.
"Claudio!"
Comincio a piangere e non capisco perché, no, non è vero, lo so perché, lo so benissimo. Tra me e Monica è finita.
Fragmenta Nunc Iuncta Sunt.

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